Vittoria per Diddy: il giudice respinge parte delle accuse di Lil Rod
Rimangono comunque nove capi d’accusa contro Diddy

Lunedì si è chiuso un cerchio. Era il 26 febbraio quando l’anno scorso era scoppiato il caso Diddy: le denunce si accumulavano da novembre, ma solo quando a fare causa era stato un uomo, Lil Rod, il mondo aveva iniziato a smettere di ignorare la situazione. Esattamente un anno e un mese dopo, un terzo delle accuse presentate nel dossier originale è stato respinto.
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Lunedì 24 marzo, infatti, il giudice del Distretto Meridionale di New York J. Paul Oetken ha emesso una sentenza che respinge cinque delle quattordici accuse contro Diddy contenute nella causa di Lil Rod. Respinta la violazione della legge RICO, la violazione del contratto, un capo di inflizione di stress emotivo involontaria e due di inflizione di stress emotivo intenzionale. Respinta anche l’accusa basata sulla legge sulla protezione delle vittime di tratta)contro Combs Global, ma non contro Sean Combs personalmente.
“Jones non affronta nessuno di questi argomenti nel suo documento di opposizione”, si legge nel documento, “e sebbene la Corte preferisca decidere le questioni in merito, non dovrebbe essere necessario scavare tra le 402 sezioni del reclamo per costruire nuovi argomenti a favore di Jones”. Il giudice Oetken ha comunque autorizzato la prosecuzione del caso per le nove accuse rimanenti, tra cui molestie, lavoro non retribuito e diversi capi di aggressione sessuale.
Nella denuncia depositata a febbraio, Lil Rod raccontava di aver vissuto con Diddy per circa un anno mentre lavorava all’album The Love Album: Off the Grid. Durante quel periodo sostiene di aver assistito a diversi reati compiuti da Puff, dall’uso di droga ai rapporti con minorenni, fino al traffico di esseri umani; al fianco del magnate ci sarebbe sempre stata una donna, la responsabile dello staff Kristina Khorram. Durante l’anno si sarebbero anche susseguite numerose violenze carnali da parte di Diddy sullo stesso Rod.
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L’avvocato di Lil Rod Tyrone Blackburn ha definito la nuova situazione un “successo”: “Gli imputati volevano l’annullamento totale e non ci sono riusciti”, ha dichiarato a XXL, “Sean Combs e Kristina Khorram devono ora affrontare accuse civili legate al TVPA, e possiamo iniziare la fase di indagine. Sean Combs e KK non vogliono che io possa procedere con l’indagine. So dove sono sepolti tutti i cadaveri e ho una pala enorme. È ora di cominciare a scavare!”.
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