Tensioni nella prigione di Brooklyn: i detenuti litigano per rifare il letto a Diddy
Secondo Toure i carcerati litigherebbero per ingraziarsi Diddy
Certo che passare da un letto di 15 metri in cortile alla squallida brandina di una cella non dev’essere stato facile per Diddy. Il Bad Boy (o forse sarebbe meglio chiamarlo Bed Boy questa volta) si trova nell’inferno terrestre di Brooklyn, la prigione federale, da settembre, ma non sembra che se la stia passando poi tanto male. Pare infatti che gli altri detenuti pur di entrare nelle sue grazie si contendano l’onore di rifargli il letto.
#FreshChicken Jay-Z, Ye e Diddy con il Sistema: Uncle Luke svela il complotto per far sembrare i neri “cattivi”La faccenda è diventata così seria da scatenare anche alcuni episodi di tensione all’interno del carcere, causati dalle gelosie di detenuti ostinatamente servili. “Secondo una persona che si trova nella stessa unità di Diddy”, ha dichiarato il giornalista Toure, “ci sono fan tra i detenuti che vogliono fare cose speciali per lui”. Il pathos della frase è tale che le allusioni immaginabili parlano da sé, e non ci si soffermerà qui a disquisire di favori che vadano al di là di un devoto allestimento della cella.
Che poi a quanto pare cella non è: sempre secondo Toure, infatti, Sean Combs sarebbe detenuto in una sorta di dormitorio condiviso con una ventina di uomini. Altro che inferno in terra, la reclusione di Diddy sembra sempre di più la sua immagine di paradiso. Comunque Toure ha giustificato la scelta della sala comune in quanto “Non si tratta di una parte molto pericolosa della prigione” e quindi, si deduce, gli individui che vi sono reclusi non hanno bisogno di essere isolati. Inoltre, un dipendente del carcere ha riferito al giornalista che Diddy cerca di mantenere alto il morale tra i detenuti: “Si avvicina alle persone e dice loro di sorridere”. Vista la situazione, probabilmente non si capacita del fatto che gli altri non vadano in giro raggianti di gioia.
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Comunque sia, per quanto si giovi dell’atmosfera da confraternita, il magnate spera ancora di poter tornarsene a casa (o almeno al suo lettone in giardino) su cauzione: ha promesso 50 milioni e una rigidissima sorveglianza, ma i procuratori non sono affatto convinti di potersi fidare. Sembra infatti che i nuovi amici di Diddy gli abbiano ceduto le loro telefonate, e che Puff le abbia usate per organizzare una campagna social studiata per influenzare la giuria; non solo, ma il magnate avrebbe anche convinto dietro compenso una sua ex dipendente a difenderlo pubblicamente dalle accuse di Dawn Richard. Forse gli conviene continuare a sorridere ai detenuti, perché da qui a maggio, quando inizierà il processo, potrebbe anche rischiare di finire lui stesso a fare il letto di qualcun altro.
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