Nerone accusa il governo di prendere in giro la popolazione
Articolo di Redazione
27.04.2020
Questa domenica Nerone ha pubblicato una serie di storie legate alla famosa ”fase 2” del governo Conte, lanciando un’accusa a tutte le forze politiche e alle amministrazioni. Accusandole di stare prendendo in giro la popolazione e di non parlare di problemi reali:
‘‘Parlate di soldi, spiegate cosa succederà alle persone, spiegategli se devono chiudere se devono mandare a casa dei padri di famiglia, dite cose concrete, fate delle cose concrete. Oppure non dite niente, palesatevi in televisione e dite ” ragazzi mi dispiace…non so cosa fare e non so come farla”. A quel punto uno si regola di conseguenza altrimenti tra poco finisce il giochino”
E poi ha rincarato la dose, parlando direttamente ai ragazzi che lo seguono su Instagram:
”Dimezzeranno le pensioni a gente come i vostri genitori che lavora da quarant’anni, a gente come mio padre…è quella poi la gente che perde la testa. E poi sarà vostro padre a scendere in piazza e voi dovrete andargli appresso. Io spero nei poliziotti della mia età con la mia stessa situazione familiare economica o magari anche peggio che si rendano conto di questa cosa e quando succederà quello che deve succedere incrocino le braccia e si schierino dalla parte giusta perchè questa roba è una follia.”
Un atto d’accusa feroce del rapper milanese che si fa portavoce di un malcontento dilagante sopratutto tra le fasce di popolazione più fragili, e avverte i politici che ‘‘ quando non ci saranno più soldi per fare la spesa verranno a prendervi nelle vostre case con le vostre famiglie e vi sgozzeranno come maiali…perchè voi avete fatto lo stesso con loro.”
Alcuni economisti e testate giornalistiche hanno già ipotizzato, in effetti, che quella che andrà a delinearsi nel nostro futuro post-quarantena sarà una crisi economica peggiore di quella del 1929.
La ”Grande depressione” del 1929 ebbe degli effetti recessivi che furono devastanti sia nei paesi industrializzati sia in quelli esportatori di materie prime con un calo generalizzato della domanda e della produzione; il commercio internazionale diminuì considerevolmente e con esso i redditi dei lavoratori, il reddito fiscale, i prezzi e i profitti e le maggiori città di tutto il mondo furono duramente colpite.
Speriamo che non succeda nulla di simile e che il mondo, così come il nostro governo, si organizzi per evitare la crisi o almeno limitarla il più possibile.
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