50 cent e l’operazione per l’allungamento del pene finisce in tribunale
Il rapper 50 cent ha citato in giudizio la clinica Perfection Plastic Surgery & MedSpa per utilizzo indebito di una fotografia scattata con una delle sue dottoresse…
Redazione
50 Cent dice che una sua foto scattata insieme a un chirurgo plastico è stata utilizzata per insinuare – falsamente – che avrebbe subito un interveto per l’allungamento del pene .
50 ha citato in giudizio il chirurgo plastico Angela Kogan e la sue attività, la ”Perfection Plastic Surgery e MedSpa”, sostenendo che continuano a far circolare una vecchia foto per promuovere i loro servizi di allungamento del pene.
L’avvocato di Kogan, Darren Heitner, ha raccontato al noto magazine scandalistico TMZ, che 50cent avrebbe ricevuto servizi dal ””Perfection Plastic Surgery e MedSpa” e in quell’occasione, come compenso per l’attività, avrebbe accettato di scattare una fotografia insieme alla dottoressa Kogan. Secondo l’avvocato, la Kogan, avrebbe potuto pubblicare sui suoi account aziendali la fotografia di 50cent invece di essere pagata in cash.
Sebbene Heitner non specifichi quali servizi 50 abbia ricevuto presso la struttura, non erano per l’allungamento del pene. Heitner afferma che 50 era ben consapevole del post sui social media pubblicato da Kogan e non ha mai avuto problemi fino a quando un blog non ha ipotizzato che fosse per un’operazione di allungamento del pene.
Heitner afferma: “I nostri clienti non hanno intrapreso una sola azione per causare alcun danno alla reputazione professionale o personale del signor Jackson e si difenderanno vigorosamente dalle frivole affermazioni che sono state pubblicamente presentate contro di loro e la loro fiorente attività”.
50 Cent afferma, invece, che la Kogan abbia utilizzato indebitamente la foto sui suoi social media per promuovere procedure di potenziamento sessuale maschile.
Il rapper di ”In Da Club” ha citato in giudizio l’azienda per far si che smettano di condividere la sua foto, dicendo che la fotografia lo starebbe esponendo al ridicolo, danneggiando la sua reputazione professionale e personale e violando i suoi diritti e la sua immagine.
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