43 capi d’accusa: Big U gangster, tra frodi ed estorsioni
Big U è accusato di una vasta gamma di reati, da favoreggiamento della prostituzione a evasione fiscale
La caduta di una leggenda di strada è appena diventata ufficiale. Eugene Henley Jr., meglio noto come Big U, figura di riferimento nella scena di South Central Los Angeles e presunto membro di spicco dei Rollin’ 60s Crips, è stato arrestato il 19 marzo con un’ordinanza federale pesantissima sulle spalle: ben 43 capi d’accusa che lo dipingono come il leader di un’organizzazione criminale tentacolare e pericolosa.
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A darne l’annuncio è stato il procuratore federale ad interim Joseph McNally, che non ha usato mezzi termini: “Secondo quanto contenuto nell’atto d’accusa, Henley guidava un’impresa criminale il cui operato spaziava dall’omicidio alla frode sofisticata, arrivando a sottrarre fondi destinati ai contribuenti e perfino a un’organizzazione benefica”. Per il Dipartimento di Giustizia, “eliminare le gang e il crimine organizzato resta la priorità numero uno”.
Secondo i documenti depositati in tribunale, Big U avrebbe sfruttato il suo legame con i crips per creare e gestire la cosiddetta “Big U Enterprise”, una struttura criminale che – tra le altre cose – avrebbe messo le mani su attività commerciali locali, sfruttato prostitute, commesso estorsioni, rapine, frodi bancarie e persino riciclato fondi pubblici. Una miscela di criminalità da strada e reati da colletto bianco.
Insieme a lui, sono finiti sotto accusa altri sei affiliati: Sylvester Robinson, Mark Martin, Termaine Ashley Williams, Armani Aflleje, Fredrick Blanton Jr. e Tiffany Shanrika Hines. Tutti sono già in custodia federale. Nella lista completa dei reati contestati a Big U pesano soprattutto le frodi telematiche, per le quali deve affrontare ben 15 capi d’accusa, seguiti da 9 per tentata estorsione e 5 per estorsione, oltre a 5 per appropriazione indebita di fondi pubblici e 1 per frode bancaria. Oltre a queste accuse ce ne sono altre più “burocratiche” (1 per evasione fiscale e 2 per mancata dichiarazione dei redditi), ma anche cinque per “classici” reati da gangster: un’accusa di rapina, una di favoreggiamento della prostituzione, due di cospirazione per estorsione e rapina e, naturalmente, un capo d’imputazione per associazione a delinquere e violazione della legge RICO.
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L’arresto arriva in un momento di rinnovata attenzione pubblica verso le attività delle gang in California, e l’indagine potrebbe avere ripercussioni importanti anche sul mondo dell’intrattenimento. Big U, infatti, nel corso degli anni si era ritagliato una reputazione come figura di raccordo tra strada, industria musicale e community work, collaborando con artisti e progetti sociali legati alla gioventù. L’udienza di convalida è fissata per l’8 aprile a Los Angeles,
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