Quando l’arte trasforma i luoghi (e le persone): intervista a Gerardo Rosato e Enrica Benedetto

Come nasce un progetto che trasforma un’ex macelleria in spazio di arte e cultura?  A volte, tutto parte per caso, altre volte per case: l’esperienza di Enrica e Gerardo

Enrica Gerardo

Un giorno, durante un ritorno a Torino, Enrica Benedetto, curatrice indipendente con esperienze internazionali tra Londra e Miami, si trovava diretta verso il supermercato quando, passando davanti alla Casa Museo Zona Rosato, non poté fare a meno di fermarsi. Un cartello che annunciava una mostra la spinse ad entrare. Fu in quel momento che scoprì qualcosa di più di una semplice esposizione: incontrò Gerardo Rosato, un artista che aveva trasformato la sua casa in un vero e proprio laboratorio di idee. Da quel momento nacque un dialogo profondo sulle potenzialità trasformative dell’arte e degli spazi non convenzionali.

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Ospiti della nuova puntata di ÀPRILEorecchie, il podcast di Hot Block Radio in collaborazione con Àprile – festival delle case per l’arte, Gerardo ed Enrica raccontano come quella visita casuale abbia dato vita a una visione comune, che ha generato numerosi progetti, tra cui la nascita dell’Agnelleria, uno spazio espositivo ricavato da un’ex macelleria. Qui, Gerardo ha mantenuto gli arredi originali, i muri in marmo rosa e la vecchia cella frigorifera, oggi dedicata alle video installazioni. “Un luogo dove l’animale non era essere, ma prodotto da tavola, diventa così spazio per l’arte – spiega Enrica Benedetto -. L’Agnelleria ridefinisce così il significato di un luogo e invita a una riflessione sulla nostra capacità di trasformazione e redenzione”.

Gerardo Rosato, scultore e fondatore della Casa Museo Zona Rosato, ha sempre lavorato sull’idea di arte come strumento di riscatto sociale. Dopo l’esperienza alla Cavallerizza Reale di Torino – centro artistico autogestito fino al 2019 – ha deciso di aprire le porte della sua casa in via Exilles 84, trasformandola in un luogo di incontro per la cittadinanza, ospitando mostre, laboratori e performance. Un’urgenza nata dalla necessità di offrire spazi gratuiti agli artisti, soprattutto in un quartiere ai margini, dove la vita culturale è quasi assente.

Ma Gerardo non si limita a organizzare eventi: è uno scultore instancabile del ferro. Lo manipola, lo trasforma in figure umane che proiettano ombre sui muri, rendendo l’opera d’arte non solo il metallo, ma anche il riflesso che genera. Il suo lavoro lo porta oltre i confini torinesi: dalla partecipazione al Simposio della Casa Arcobaleno di Scampia, dove ha realizzato la Mano de Dios nella Scuola Calcio Arci Scampia – simbolo di riscatto sociale ispirato al celebre gol di Maradona – fino a Berlino, dove con il Collettivo Hvallo ha portato l’arte in luoghi inusuali come il carcere di Köpenick, trasformando le celle in spazi di denuncia e creatività.

Dal 2022, la Casa Museo è parte integrante di Àprile – festival delle case per l’arte, ospitando ogni anno la serata inaugurale. Per Aprile 2025 (11-12-13 aprile), lo spazio accoglierà artisti da Lione, Berlino, Roma e Nuova Zelanda, confermandosi come un luogo che si nutre di incontri inaspettati, trasformazioni e scambi tra arte e comunità.

Se siete curiosi di vedere tutto questo con i vostri occhi, fate un salto in Via via Exilles 84. E se non siete a Torino, seguite i loro progetti su Instagram:

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ÀPRILEorecchie è il podcast realizzato da HBR e Àprile – festival delle case per l’arte per addentrarsi nel fitto sottobosco artistico torinese e non solo, alla scoperta delle sorprendenti creature che lo abitano. A fare da guida, la voce di giovani pittori, pittrici, scultori, scultrici, attori, attrici, musicisti, musiciste, performer, collettivi che operano nel regno dell’arte indipendente, nutrendo l’ecosistema artistico delle nostre città.