Una nuova denuncia si abbatte su Diddy, che ormai sarà abituato. L’accusa è sempre la stessa, aggressione sessuale: un’anonima sostiene di essere stata invitata, drogata e stuprata dal magnate, aiutato da due guardie del corpo. Avrebbe avuto solo 16 anni ai tempi dell’aggressione.

News Lei lo rifiuta, Diddy la tiene sospesa dal 17esimo piano

I fatti, risalenti al 2000, vedono la donna incontrare Sean Combs e i suoi bodyguard su un SUV a Manhattan. Diddy avrebbe offerto un passaggio a casa e lei avrebbe accettato, sentendosi però sotto pressione per farlo. Le sarebbe poi stato offerto un drink corretto, secondo il consueto modus operandi di Puff. Sarebbero poi arrivati a una destinazione sconosciuta dove si sarebbe consumata la violenza. Alla fine, la Jane Doe sostiene di essersi ritrovata nella hall del suo edificio. Pare che abbia presentato la causa chiedendo danni non specificati, sostenendo di aver subito perdite economiche, lesioni fisiche, grave stress emotivo e dolore duraturo.

Il team legale di Diddy aveva già negato tutte le accuse di aggressione sessuale: “Non importa quante cause vengano intentate, questo non cambierà il fatto che il signor Combs non ha mai aggredito sessualmente o trafficato esseri umani, né uomini né donne, né adulti né minori”, avevano dichiarato gli avvocati a TMZ, “Viviamo in un mondo dove chiunque può intentare una causa per qualsiasi motivo. Fortunatamente, esiste un processo giudiziario equo e imparziale per scoprire la verità, e il signor Combs è fiducioso che prevarrà in tribunale”.

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In questo momento Diddy è nella sua cella del Metropolitan Detention Center di Brooklyn, in attesa del processo federale fissato a maggio per le accuse di traffico sessuale e racket. Per quanto riguarda questa nuova causa, resta da vedere se il tribunale la accetterà in base agli statuti di limitazione applicabili e se porterà a sviluppi significativi.