La saga continua: Jay-Z chiede di sanzionare Buzbee per diffamazione

Jay-Z ha presentato una mozione con la richiesta di sanzionare l’avvocato texano

Jay-Z Buzbee
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La battaglia legale tra Jay-Z e Tony Buzbee continua. Ieri Hov e il suo avvocato Alex Spiro hanno presentato una mozione con la richiesta di sanzionare il legale texano per aver danneggiato la reputazione di Jay-Z con false accuse, quelle di violenza sessuale su una tredicenne consumata insieme a Diddy.

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I fatti risalirebbero al 2000, quando la vittima aveva solo 13 anni. Secondo la sua versione, modificata dopo alcune settimane per aggiungere Jay-Z alle accuse contro Diddy, la ragazza sarebbe stata invitata a una festa esclusiva ma dopo essere stata drogata e aver perso conoscenza i due rapper avrebbero approfittato di lei. La donna è difesa da Buzbee.

Prima della mozione di ieri, Jay-Z aveva già denunciato Buzbee per estorsione e aveva chiesto di pubblicare l’identità della vittima, finora rimasta anonima. In tutta risposta, dopo la causa per violenza diretta a Mr Carter, l’avvocato di Houston ha citato in giudizio un membro del suo team legale, Josè Maldonado, per essere stato pagato da Marcy Croft per denunciarlo.

La causa legale sostiene che “Per conto dell’imputata Marcy Croft, due individui hanno tentato di contattare il querelante (Maldonado) molte volte. In seguito, si sono recati a quella che credevano fosse la casa del querelante, ma in realtà era la casa di suo padre. Si sono identificati come agenti federali. Quando hanno realizzato di aver sbagliato indirizzo, hanno continuato a contattare il querelante. Sono stati insistenti”.

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Marcy Croft ha rilasciato una dichiarazione al Houston Chronicle in risposta: “Da oltre 25 anni ho dedicato la mia carriera a smascherare e smantellare reti di frode e manipolazione. Non ho scelto di essere coinvolta in questa lotta. Ma ora che sono stata trascinata dentro, deve sapere che non sono una persona che si tira indietro. Il signor Buzbee dovrebbe preoccuparsi. La verità e la giustizia sono dalla mia parte. E ho ogni intenzione di ritenerlo responsabile”.