Mahmood e Mara con Tony: “Se non canta lui, non canto neanch’io”

Mahmood e Mara Sattei hanno annunciato che non parteciperanno al concerto di Capodanno per solidarietà a Tony Effe

Tony Effe, Mahmood
Photo Credits: Help – Pr & Media R.

I complottisti avevano preparato un’argomentazione incontrovertibile: è stata tutta una strategia del movimento woke per lasciare completamente il palco a una donna, Mara Sattei. Ma poi li ha colti un colpo al cuore quando anche lei ha annunciato di voler fare come Mahmood, ritirarsi dal concerto di Capodanno per solidarietà a Tony Effe.

#Awards Codacons contro i rapper? Pronta la denuncia per i testi misogini a Sanremo

Artisti insieme contro la censura: una donna, un rapper e un paladino LGBTQ+. Quale splendida immagine di libertà, di lotta per i diritti è questa! Eppure. “Sono fermamente convinto”, scrive Mahmood sui social, “che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata ma non deve esistere censura”. Certo, la censura è il passo prima della dittatura del pensiero. Nessuna voce deve essere messa a tacere, tutti devono avere il diritto di esprimere la propria opinione. O no?

Bisogna essere estremamente cauti quando ci si affida ad argomentazioni del genere, perché basta un attimo e si rischia di scivolare nel ritornello caro a Casa Pound “Il reato di apologia di fascismo è censura”. Sì, effettivamente lo è -e meno male! La censura non è intrinsecamente sbagliata, se si applica a ideologie pericolose. Ora, è chiaro che Tony Effe non inneggi al Duce nei suoi testi o che non inviti i fan a un’esplosione di femminicidi, tuttavia i valori che trasmette, soprattutto nei pezzi della fase precedente ai tormentoni estivi, non sono quelli con cui speriamo di fondare il futuro della società.

Attenzione poi, lungi da noi aderire a certi deliri che nel loro paternalismo non fanno altro che ribadire le gerarchie attuali. Però fa riflettere il fatto che, appena viene estromesso Tony Effe, rischia di saltare un evento come il concerto di Capodanno al Circo Massimo, ma quando l’anno scorso a Sanremo Ghali aveva invocato lo stop al genocidio di Gaza, la manifestazione era andata avanti come se niente fosse e nessuno dei concorrenti si era sognato di dire “Mi ritiro”.

Proprio riguardo a Sanremo il Codacons aveva messo in guardia le concorrenti: non partecipate, invitava, se partecipa anche Tony Effe. Mara Sattei ha fatto esattamente il contrario, ritirandosi dall’evento di Roma perché non partecipava più Tony Effe.

Potrebbe interessarti anche  Tony Effe mette d’accordo destra e sinistra: lo odiano tutti

In definitiva è una questione di contesto: la scelta dei partecipanti al concerto di Capodanno è responsabilità dello Stato dal momento che l’evento viene trasmesso sulla TV di Stato, ed è giusto che ci sia un’attenzione, una sensibilità ai valori trasmessi dagli artisti che si esibiscono, tanto più perché c’è sempre stata una volontà educativa più o meno implicita legata a questo genere di eventi. Il punto non è che Tony sia stato cacciato, ma il fatto che in primo luogo si sia pensato a lui in merito a un evento, almeno in parte, rappresentativo dei valori nazionali.