Drake: “Rimozione del copyright di Not Like Us puro marketing, niente beneficenza da Kendrick”
Nell’istanza presentata da Drake il focus sulla rimozione dei diritti per favorire la diffusione del brano
Altro che benefattore della comunità. A maggio Kendrick Lamar aveva annunciato la rimozione del copyright da “Not Like Us” suscitando la gratitudine dei creator, soprattutto quelli i cui canali sono trainati dalle reaction, che avrebbero così potuto riprodurre il brano senza essere demonetizzati. Secondo i legali di Drake, però, si sarebbe trattato di una mera mossa commerciale per gonfiare gli ascolti della traccia.
Beef Drake contro Kendrick, la faida continua: “Ha gonfiato gli ascolti di Not Like Us”“Con un cambiamento radicale nella politica interna di UMG”, si legge nell’istanza di 17 pagine presentata dai legali di Drake alla Corte Suprema di New York, “la società ha rimosso le restrizioni sul copyright della canzone su YouTube e Twitch, ‘autorizzando’ la canzone (per la prima volta nella storia di UMG), il che ha ulteriormente incentivato gli influencer a promuoverla”. Non solo, ma Universal avrebbe direttamente pagato le piattaforme per promuovere il brano, in segreto naturalmente.
Nessuna azione altruistica da parte di Kendrick quindi, ma una semplice (e illegale) operazione di marketing ben studiata dalla major. Nel caso le accuse venissero formalizzate in una causa civile e le indagini confermassero l’ipotesi di Drake, sarebbe una vera delusione per i fan di Lamar. Solo a maggio il noto streamer NoLifeShaq aveva lodato in una diretta il suo idolo per aver rimosso i diritti, interpretando la decisione del rapper come un gesto di solidarietà: “Grazie a questa rivalità, tutti ci hanno guadagnato. E il fatto che Kendrick Lamar abbia pensato alla community dei creator e abbia rimosso i copyright dalla canzone lo rende davvero un grande”. Un grande imprenditore, a quanto pare.
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In ogni caso, la faccenda potrebbe ritorcersi contro lo stesso Drake: anche lui aveva rimosso i diritti dalle sue diss-track, ma non è chiaro se sia stato lui a prendere personalmente questa decisione o la sua etichetta. Considerando che, come Kendrick, anche Drake è sotto Universal*, potrebbe anche essere che la sicurezza delle accuse mosse nell’istanza derivi da esperienza personale…
*rispettivamente Republic Records-Drake e Interscope-Kendrick
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