YNW Melly fuori il 6 dicembre?
Melly potrebbe uscire su cauzione se lo sceriffo non riesce a evitarlo
Dopo la sorpresa di Halloween che ha restituito Young Thug al mondo, potrebbe arrivare un regalo di Natale con dentro YNW Melly. Il suo destino è nelle mani dell’Ufficio dello Sceriffo di Broward che ha tempo fino al 6 dicembre per dimostrare perché non debba essere rilasciato su cauzione. Il provvedimento segue la causa intentata dal rapper all’inizio del mese per le “condizioni disumane” in cui sarebbe detenuto.
#CrimeTime Razzismo in prigione, l’avvocato di YNW Melly chiede di rilasciarloLa giudice distrettuale Melissa Damian ha richiesto che entro il 6 dicembre venga presentata una risposta dettagliata, inclusi tutti i documenti e le trascrizioni necessari per la risoluzione della petizione. Questi documenti potrebbero far luce sulle effettive condizioni di detenzione di Melly: secondo la denuncia, infatti, dal 2022 il rapper è in isolamento totale, senza alcun modo di contattare il mondo esterno o anche solo gli altri detenuti, dopo che è stato accusato da un altro detenuto di progettare un’evasione, nonostante non siano state trovate le chiavi per manette da utilizzare per fuggire.
La madre di Melly, Jamie King, e il suo avvocato Raven Liberty hanno lamentato che al rapper non è stato permesso di fare telefonate o di incontrare la famiglia per tre anni. Liberty ha inoltre sottolineato come, in varie occasioni, le sia stato impedito di incontrare il suo cliente nonostante fosse arrivata in prigione. “È ora che l’Ufficio dello Sceriffo di Broward affronti le condizioni incostituzionali”, ha dichiarato Liberty, definendo queste pratiche come “abusi di potere grossolani”.
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L’avvocato di Melly, Michael Pizzi, ha accolto con favore la decisione del giudice, dichiarando che la famiglia del rapper è “molto soddisfatta” che la petizione sia stata ritenuta valida. “Per la prima volta, lo Sceriffo di Broward e i funzionari del carcere dovranno spiegare a un giudice federale perché stanno impedendo a [Melly] di avere lo stesso accesso a telefonate, visite e consulenza legale garantiti a tutti i detenuti dalla Costituzione degli Stati Uniti”, ha dichiarato Pizzi al Miami Herald.
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