Caso Diddy: prima causa anonima rifiutata, vittima dichiara il suo nome

 La giudice ha rifiutato che la sedicente vittima di Diddy denunciasse come anonima

Diddy
Photo Credits: Arthur from Westchester County north of NYC, USA, at Arthur@NYCArthur.com

Per la prima volta il giudice ha dato ragione a Diddy, in un certo senso. Lo scorso 15 ottobre il team legale di Puff aveva presentato una mozione per ottenere la pubblicazione dell’identità di tutti gli autori delle cause intentate contro di lui. Ciò non è avvenuto, ma recentemente la giudice ha impedito a una donna di denunciare anonimamente il magnate.

#Diddygate Caso Diddy: i suoi legali chiedono di rivelare l’identità degli accusatori

Candice McCrary ha presentato una nuova causa a suo nome dopo che la giudice Mary Kay Vyskocil le aveva rifiutato quella anonima. La narrazione che accompagna il dossier è sempre più o meno la stessa: nel 2004, la donna sarebbe stata invitata a una festa organizzata dall’allora P. Diddy per poi scoprire che si trattava di un’esca per permettergli di abusare di lei.

“All’arrivo nella suite dell’hotel”, si legge nel documento, “la signora McCrary ha notato che c’erano una dozzina di persone che bevevano e ascoltavano musica in un ambiente di festa rilassato. Mentre cercavano di socializzare, la signora McCrary e un’amica sono state improvvisamente afferrate e portate in una stanza separata dalla festa principale”.

“La signora McCrary pensava che l’uomo che le stava portando fosse una guardia di sicurezza”, continua il racconto, “quindi lo ha seguito. Ma quando gli ha chiesto dove stessero andando, lui le ha semplicemente risposto: ‘Sai perché sei qui'”. A questo punto Combs l’avrebbe costretta a spogliarsi minacciando l’uso della violenza, dopodiché avrebbe fatto quello che ormai sembra fosse solito fare, mentre lei lo avrebbe implorato di fermarsi.

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La notizia della denuncia di McCrary arriva poco dopo che Diddy ha presentato una nuova richiesta di cauzione dopo che le prime due erano state respinte. Secondo quanto riportato, il suo team ha proposto una cauzione di 50 milioni di dollari e una sorveglianza costante. Secondo la proposta, Diddy non potrebbe comunicare con nessuno ad esclusione dei suoi avvocati. L’udienza sulla cauzione è fissata per il 22 novembre, mentre i pubblici ministeri hanno tempo fino a domani per opporsi alla richiesta.