Freak Film Festival: il cinema che rompe le regole al CineTeatro Baretti

Questo weekend si è svolto il Freak Film Festival tra proiezioni, talk e live  

Photo Credits: Indigo HBR

Si è chiuso in bellezza domenica il Freak Film Festival, la rassegna di cinema del CineTeatro Baretti dedicata alla marginalità dei giovani nella società moderna nato nell’ambito del progetto Feel Good Be Good.

Il festival, alla sua prima edizione, è stato inaugurato venerdì 8 novembre con una proiezione di Funeralopolis – A Suburban Portrait, seguita da una discussione del film con il suo regista Alessandro Redaelli e il produttore e regista Andrea Gatopoulos. Ma dopo un pomeriggio riflessivo alla sera il CineTeatro ha aperto le sue porte a un live del protagonista della pellicola, Vashish, che si è esibito insieme a Nor PsychoHead dopo l’apertura di Gheddi.

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La giornata di sabato è stata dedicata a sviluppare i temi del festival in un fil rouge che permettesse di indagare la necessità degli esseri umani di essere notati, in una lotta continua per la visibilità: “cosa si è disposti a fare pur di essere visti?” è la domanda da cui sono partite le riflessioni, passando attraverso le figure del ribelle, dell’inadeguato, del conformista e del radicale. I film proiettati sono stati Cry Baby, A Woman Under The Influence, Zelig e Sick of Myself.

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Nel suo ultimo giorno il festival si è trasformato in un concorso che ha premiato i migliori cortometraggi, dei dieci proiettati durante il pomeriggio, dalla giuria composta da Silvia Pesce, Daniele Lince, Henry Bowers (BJLFP), Andrea Gatopoulos e Zelia Zbogar. Dopodiché il Freak ha ospitato una sessione di serigrafia del Laboratorio Zanna Dura permettendo anche ai partecipanti di portarsi a casa una grafica in edizione limitata a ricordo del progetto.

Il festival si è chiuso con la proiezione della trilogia uomo-macchina di Andrea Gatopoulos, composta da A Stranger Quest, Eschaton AD e Happy New Year, Jim e un talk con il regista.

Photo Credits: Indigo HBR