Shiva ha sparato contro uomini in fuga, pubblicate le motivazioni della condanna

Shiva è stato condannato a sei anni e mezzo a luglio per la sparatoria dell’anno scorso

Photo Credits: Claudia Attanasi

È stato pubblicato il documento con le motivazioni della condanna a Shiva. Il trapper è stato condannato a 6 mesi e mezzo di reclusione lo scorso luglio ma le motivazioni della sentenza sono state pubblicate solo adesso.

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I giudici sostengono che Shiva avesse sparato ai suoi aggressori “con intento offensivo verso persone in fuga e mirando all’altezza d’uomo” quando il pericolo era già cessato. Per questo non è stata accettata la versione dei suoi legali che puntava sulla legittima difesa. Inoltre, Andrea Arrigoni (nome dell’artista all’anagrafe) sarebbe “pienamente inserito in un contesto culturale di aggressioni reciproche”.

In effetti la sparatoria dell’11 luglio 2023 davanti allo studio di registrazione di Settimo Milanese rappresenta il picco di una serie di aggressioni scambiate tra la crew di Shiva e quella di Rondo Da Sosa, alla quale appartenevano i due lottatori di MMA vittime dei colpi di pistola. La scoperta di due machete nell’auto di Shiva, inoltre, secondo i magistrati evidenzierebbe la sua “personalità aggressiva e violenta”. I giudici hanno anche evidenziato “l’assoluta omertà” dei coinvolti, indicativa di una “mentalità aggressiva e vendicativa”.

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Il trapper è stato condannato il 10 luglio 2024 per tentato omicidio, porto abusivo d’arma da fuoco e ricettazione della pistola. La difesa, guidata dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, sostiene che Arrigoni abbia agito per autodifesa, avendo subito un’aggressione che gli aveva procurato la frattura della mascella. Il tribunale ha ordinato ulteriori indagini su queste lesioni.

Il giorno della sentenza Andrea si è sfogato su Instagram, sostenendo di essere stato condannato per “un crimine che non ho mai commesso”, ribadendo l’idea della legittima difesa: “Non ho mai detto di non aver commesso errori, ma ho soltanto chiesto di essere punito per quelli che ho realmente commesso”.