20 mila firme contro Chris Brown in Sudafrica

Chris Brown dovrebbe esibirsi a Johannesburg tra due mesi

Supafest 2012, Sydney, Australia; Chris Brown, Kelly Rowland, Lupe Fiasco, Naughty By Nature and more
Photo Credits: Eva Rinaldi by Wikimedia Commons

Tra due mesi esatti, il 1 4 dicembre, Chris Brown dovrebbe esibirsi all’FNB Stadium di Johannesburg, ma l’evento rischia di sfumare. È colpa (o merito, dipende da che parte state) delll’organizzazione Women for Change, una no-profit nata in Sudafrica ma diffusa oggi in tutto il mondo con la missione di tutelare i diritti delle donne e dei bambini.

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W4C ha avviato una petizione su Change.org per annullare il concerto, raccogliendo oltre 20 mila firme. La direttrice del gruppo Sabina Walter ha spiegato che “la petizione è stata avviata per mandare il messaggio chiaro che non tollereremo la celebrazione di individui con una storia di violenza contro le donne”, tanto più in un Paese, il Sudafrica, dove c’è “uno dei più alti tassi di violenza di genere e femminicidi al mondo”.

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Walter ha affermato che permettere il concerto del rapper significherebbe mandare un messaggio dannoso, ossia che “fama e potere contano più della responsabilità”. Sulla pagina della petizione è citata anche la condanna del 2009 per la tristemente nota aggressione in ascensore a Rihanna. La protesta va letta nell’ambito di un contesto altamente critico di violenza di genere: il tasso di femminicidi in Sudafrica è 5 volte superiore alla media globale, oltre 4 mila donne sono state uccise nel biennio 2022-23 e la media è una donna uccisa ogni due ore e mezza.

Ma le ONG femministe non sono le uniche a prendersela con Brown: Investigation Discovery, canale TV di Warner Bros, sta per lanciare Chris Brown: A History of Violence. Il documentario, che uscirà il 27 ottobre, include anche un’intervista a un’accusatrice anonima, che nel trailer ammette: “Non ho mai parlato pubblicamente di questa storia, ma è l’unico modo per fermarlo”.