Diddy libero, in cella un suo clone: la nuova teoria complottista

Diddy sarebbe ancora a piede libero secondo una nuova teoria del complotto diffusa online 

Image generated by ChatGPT

Da qualche settimana circola una teoria secondo la quale nella cella del carcere di Brooklyn non ci sia il vero Sean Combs bensì un suo sosia -anzi, clone. La questione è nata dalla (presunta) discrepanza tra le solite foto di Diddy e quella circolante relativa al momento del suo arresto.

#bufaline “Tunnel sotto la villa di Diddy”, il caso Combs incontra la teoria del complotto

La diatriba è nata online a partire da un reel Instagram del creatore digitale Joel Melnichuk, conosciuto online come thetat2dpreacher, che metteva a confronto le immagini del magnate evidenziando i tratti apparentemente diversi. Melnichuk si è domandato:

So, I keep seeing this picture here. Could be AI. Could be two different dudes. Or could be a poor attempt at a clone.

Naturalmente i commenti sono stati presi d’assalto da complottisti e troll, ma anche da semplici boomer naïve. In tanti si sono prodigati a scandagliare le immagini e decretare che “si tratta sicuramente di persone diverse” o che “potrebbe essere l’obbiettivo della fotocamera”, ma il premio a miglior commento va sicuramente a moyeve27, che scrive: “Cloned…he got millions ? he will not go to jail”. Ma anche “One with baby oil and one without ?” di tattoosbyjack1 non è male.

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In ogni caso, l’autore del reel è un pastore protestante dall’infanzia turbolenta dedito a registrare podcast su Gesù e cospirazioni, molto attivo sui social sui quali conduce la sua missione di diffondere la parola di Dio e rivelare dove si nasconde l’Oscurità del demonio. Che Sean Combs abbia qualcosa di demoniaco in effetti non si discute (vedi il video dove malmena Cassie), ma che il diavolo si celi nei dettagli delle sue fotografie è meno probabile. Comunque c’è anche chi sostiene che lo scatto tanto dibattuto sia stato in realtà creato dall’AI. Perché? Per inscenare l’arresto di Puff. Oppure per scatenare l’immaginazione dei complottisti.