Diddy non poteva nominare Cassie nel video di scuse, lo dice la legge

Diddy aveva firmato un accordo di riservatezza con Cassie Ventura dopo la causa di novembre

Ormai tutti hanno visto il video di scuse di Diddy, quello pubblicato domenica per cercare di arginare l’ondata di odio alzatasi nei suoi confronti dopo la divulgazione dell’altro video di Diddy, quello in cui prende a calci Cassie Ventura nel corridoio di un albergo. Quasi tutti hanno notato che durante i quasi tre minuti di filmato il nome di Cassie non è stato pronunciato nemmeno una volta dal reo pentito. Ebbene, non si è trattato di una mancanza di rispetto nei confronti della vittima (quella c’era già stata abbondantemente nel 2016), bensì di una questione giuridica.

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Pare infatti che lo scorso novembre Sean Combs e Cassie Ventura abbiano firmato un accordo di riservatezza per il quale entrambe le parti non possono parlare pubblicamente dell’altra. Per Diddy, quindi, pronunciare il nome di Cassie nel video di scuse avrebbe implicato una rottura dell’accordo e non pochi problemi legali. Il patto fa parte della risoluzione privata della causa intentata da Ventura nei confronti di Combs, in cui lo accusava di violenze fisiche e sessuali, descrivendo anche l’episodio del luglio 2016. Incidente, se così si può definire, rimasto nell’ombra per otto lunghi anni (pare) grazie ai cinquantamila dollari sborsati dal magnate per insabbiare la faccenda.

L’esito di questa situazione è ben visibile sui social, dove sempre più personalità hanno deciso di smettere di seguire Diddy, ma l’immagine del rapper violento e misogino inizia a ripercuotersi anche nel mondo reale. Peloton, ad esempio, un noto marchio di corsi e attrezzature da fitness, ha deciso di rimuovere dalle sue lezioni tutta la musica di Diddy e della Bad Boy in generale, la sua etichetta discografica. Sono ormai lontani dunque i tempi in cui proprio il Diddy era stato immortalato in sella a una cyclette Peloton, divenendo per un momento testimonial dell’azienda.