Perché Diddy non sarà perseguito per il video dell’aggressione a Cassie
Diddy non subirà ripercussioni nonostante il video dell’aggressione di Cassie Ventura nel 2026, il Procuratore di LA spiega i motivi
Venerdì la CNN ha reso pubblico il video del marzo 2016 relativo all’aggressione di Diddy nei confronti della fidanzata di allora, Cassie Ventura. Si tratta di un montaggio da diverse angolazioni delle telecamere di sorveglianza di un hotel di Los Angeles, in cui si vede chiaramente Cassie venire attaccata mentre cerca di lasciare l’albergo: Diddy la rincorre, la afferra dalla nuca e la getta a terra, poi la prende a calci. Ventura aveva denunciato il magnate a novembre, accusandolo di abusi fisici e sessuali, ma le parti si erano “accordate privatamente” chiudendo la faccenda già il giorno seguente.
L’Ufficio del Procuratore Distrettuale della Contea di Los Angeles si è affrettato a rilasciare una dichiarazione su Instagram in cui chiarisce le ragioni per le quali Sean Combs non sarà perseguito nonostante il filmato: “Siamo a conoscenza del video che è stato diffuso online che presumibilmente mostra Sean Combs aggredire una giovane donna a Los Angeles. Troviamo le immagini estremamente inquietanti e difficili da guardare. Se il comportamento descritto è avvenuto nel 2016, purtroppo non potremmo sporgere denuncia poiché il comportamento sarebbe avvenuto oltre il termine in cui un crimine di aggressione può essere perseguito”. Prescrizione quindi.
La dichiarazione prosegue, invitando “chiunque sia stato vittima o testimone di un crimine” a contattare l’Ufficio dei Servizi alle Vittime, aggiungendo che attualmente non è stato aperto un fascicolo sull’aggressione immortalata nel video o su Diddy in generale. Non tutti però sono convinti della decisione e in tanti hanno ipotizzato le ragioni alla base dello stato di impunità totale di Combs. Tra le teorie, anche quella secondo cui Diddy sarebbe in realtà un informatore dell’FBI o perfino della CIA, proposta sui social dall’analista conservatrice Candace Owens che ricorda come Kanye West l’avesse affermato in passato in diverse occasioni. Quel che è certo è che con il polverone alzato da Lil Rod a febbraio la posizione, foss’anche privilegiata, di Diddy sta cominciando a traballare.
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