Celle per allievi cattivi, razzismo e discorsi antisemiti: benvenuti alla Donda Academy by Ye
Ye accusato da un ex dipendente della sua scuola privata
È stato depositato ieri a Los Angeles il fascicolo della causa intentata dall’ex dipendente di Yeezy e Donda Academy Trevor Phillips contro Ye. In una quarantina di pagine Phillips dipinge un’immagine inquietante del suo vecchio datore di lavoro, sopratutto per quanto riguarda la sua ideologia. Pare che Kanye fosse solito esprimere una “retorica pericolosa” davanti agli studenti, mentre per quanto riguarda i dipendenti avrebbe avuto un occhio di riguardo per quelli bianchi, ma tutti sarebbero stati minacciati di licenziamento nel caso avessero preso peso.
Beef Prima evita Diddy, poi snobba Kendrick e Drake: Baby Ye arrogante, solo e arrabbiatoIl dettaglio più disturbante però riguarda i discorsi ammiccanti all’olocausto, ispirandosi al quale Ye avrebbe intimato a diversi studenti di rasarsi la testa; inoltre avrebbe confessato l’intenzione di dotare la scuola di una sua “prigione” con tanto di celle dove rinchiudere i “bad students”.
Oltre all’espressione di valori controversi, Ye avrebbe ripetutamente tenuto comportamenti fuori luogo, come ammettere davanti ai genitori degli studenti della Donda di frequentare solo donne bianche o vantarsi con gli impiegati di aver usato i fondi della scuola per un viaggio a Parigi.
Una sezione della causa riguarda un surreale incontro che Phillips avrebbe avuto con Ye nel dicembre del 2022 al Nobu Hotel di Malibu: il rapper avrebbe elogiato per ore l’operato di Adolf Hitler negando la realtà dell’Olocausto, oltre a criticare la comunità queer e a rifiutare i gay come cristiani. Infine si sarebbe vantato delle sue doti sessuali narrando la sua vita intima nel dettaglio, concludendo l’incontro con Phillips per una videochiamata con una ragazza in lingerie.
Come per tutte le cause simili a questa, le accuse bizzarre mosse nella causa servono a supporto di reati specifici, infatti Phillips ha richiesto 35 mila dollari di risarcimento per otto capi d’accusa, tra cui discriminazione, molestie, ritorsioni e licenziamento illegittimo.
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