For All The Dogs, Drake – Recensione

A cura di Tommaso Camponeschi

Dopo l’annuncio dell’imminente uscita di questo disco a fine giugno, e dopo mesi interminabili di attesa, con la data di uscita rinviata per 3 volte in due settimane, finalmente abbiamo potuto ascoltare questo progetto uscito nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 ottobre.

Sempre sotto l’etichetta discografica di OVO Sound, proprietà del rapper canadese, e Republic Records eccoci arrivati all’8° album in studio dell’artista ormai considerato uno dei più grandi, se non il più grande, della scena rap e hip hop mondiale; anche se uscito da poco meno di una settimana, Drake ha iniziato a parlare di questo disco già da Gennaio quando, durante un suo concerto a New York (una delle prime tappe del suo tour “It’s All A Blur Tour”), dichiarò che era arrivato il momento di suscitare, tramite i suoi pezzi, ancora più emozioni e che forse, questo, sarebbe avvenuto proprio nell’anno corrente.



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Nella primavera del 2023, più precisamente il 7 aprile, pubblicò “Search & Rescue”, pezzo molto discusso soprattutto per la presenza di Kim Kardashian sia nella copertina che proprio all’interno del pezzo nel quale, è presente una parte dello show “Keeping Up with the Kardashians” dove Kim parla con la madre, Kris, della situazione del suo divorzio con YE e della sua volontà di non tornare indietro con una frase in particolare: “i didn’t come this far just to come this far and not be happy” (non sono arrivata così lontano soltanto per farlo e poi non essere felice) concludendo il tutto con la suddetta Kim che sostiene di aver trovato la frase su internet.

Il brano si trovò al centro di molte polemiche poiché Drake veniva da un annata caratterizzata non solo di suoi successi (tra questi l’album “Her Loss” con 21 Savage, nominato album dell’anno durante gli Hip Hop Awards oltre che al premio di “Best Duo of the Year” ricevuto insieme a 21 Savage), ma anche da un lungo diss con Kanye, cominciato nel lontano 2010, che era ritornato in voga all’uscita di “Certified Lover Boy” il 3 settembre 2021 (stessa data di uscita di DONDA di Kanye West) e che si concluse sempre nello stesso anno con un concerto al Los Angeles Coliseum organizzato per l’evento #FreeLarryHoover (noto criminale e fondatore di una delle più grandi gang di Chicago, i “Gangster Disciples”), al quale parteciparono entrambi esibendosi insieme con vari pezzi iconici della loro carriera.





Dopo questa uscita molto discussa, l’artista canadese trovò il tempo e lo spazio per pubblicare alcuni singoli in vista proprio dell’album che, però, non furono tutti presenti in esso, in queste uscite, possiamo sottolineare una delle caratteristiche principali del successo di questo rapper cioè il suo grande senso di adattamento ad ogni genere musicale.; l’8 giugno 2023 esce “Who Told You” insieme a J Hus, artista britannico molto importante, con un beat tra l’afrobeat e la drill, a quest’ultimo, Drake, è molto legato poiché, già in passato, era riuscito a rappare, anche con grande successo, su basi simili come nel pezzo “Behind Barz”, che possiamo trovare tra le varie colonne sonore della serie “Top Boy”, del quale è stato il principale realizzatore, in due pezzi presenti nell’album “Dark Lane Demo Tapes” cioè “Demons” (con Fivio Foreign e Sosa Geek) e “War” fino ad arrivare all’uscita di un feat con Central Cee (artista di londinese, di Sheperd’s Bush, capostipite della scena drill UK), all’interno di un freestyle per “On The Radar Radio” chiamato proprio “On The Radar Freestyle”.

il 14 luglio 2023, il rapper canadese, pubblica un libro contenente una raccolta di poesie scritte in collaborazione con la cantautrice Kenza Samir (la quale ha già collaborato in passato con Aubrey in alcuni dei suoi testi) intitolato “Titles Ruin Everything” annunciato sia durante il suo tour, sia al programma radiofonico “Table For One” sull’emittente SiriusXM.



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In seguito a questo annuncio Drake, si rese protagonista anche di una dichiarazione che fece emozionare e sognare tutti i suoi fan dicendo:” they say they miss the old Drake, girl don’t tempt me. For all the dogs” (dicono che gli manca il vecchio Drake, ragazza non tentarmi. Per tutti gli amici); da questa frase, il rapper, fece capire al mondo che il momento dell’uscita del suo prossimo progetto era davvero vicina.

Esattamente due mesi dopo questa dichiarazione, il 14 settembre esce il prelude del tanto atteso progetto in uscita, il singolo “Slime You Out” in collaborazione con SZA, artista statunitense molto rinomata non solo per i suoi successi da solista ma anche per la sua ultima collaborazione con Travis Scott nell’album “Utopia”; questo brano è l’unico delle uscite recenti, nell’ultimo anno, ad essere integrato all’interno di “For All The Dogs”.

AUTOCELEBRAZIONE, BARRE IMPONENTI, GRANDI FEAT MA TANTA MONOTONIA

Come tutte le volte, dopo l’uscita di progetti di artisti così rinomati, la critica si aziona subito e questa volta anche Drake è vittima di considerazioni pesanti e critiche negative; il disco attualmente si presenta con poco più di 2 stelle su 5 sul “The Times” e stesso risultato lo ha avuto sulla classifica de “The Independent”. Queste grandi critiche sono scaturite principalmente dal mood dell’album, già precedentemente annunciato dall’artista dopo aver dichiarato di voler tornare a suoni simili a quelli dei suoi primi ed emblematici dischi, ed anche alla monotonia delle tematiche trattate; oltre a questo lato della medaglia però, l’album è caratterizzato da tracce che, anche se vengono apprezzate dopo qualche ascolto, rimarranno ben impresse nella testa dei suoi fan e di chiunque lo segue.



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Il disco apre con un brano che fa capire bene le intenzioni dell’artista in questo progetto e gli aggettivi che gli si addicono di più in assoluto sono: malinconia, leggerezza ed anche un po’ di tristezza mischiati però ad aggressività, self confidence e dissing (immancabili nei suoi progetti). “Virginia Beach” ci fa entrare nel suo mondo in maniera profonda e anche più dettagliata rispetto al passato con riferimenti a storie d’amore finite male e vicende passate.



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In “For All The Dogs” sono presenti numerosissimi feat sia con artisti molto affermati nella scena, come J Cole (presente in “First Person Shooter”, pezzo già analizzato in questo articolo sul nostro sito  ), SZA e gli immancabili 21 Savage e Lil Yatchy, sia con due artisti che hanno iniziato a far parlare molto di loro nell’ultimo periodo cioè: Teezo touchdown (che è riuscito a raggiungere un grande successo con il suo primo album in studio chiamato “How Do You Sleep At Night?”) e Yeat che nell’ultimo anno è salito in hype con vari feat e singoli molto particolari portando in voga un genere aggressivo e già portato in precedenza da Lil Uzi Vert.

C’è un brano però che, secondo noi, vale l’ascolto dell’interno album; un pezzo perfetto, in tutti i sensi, partendo dalle barre per arrivare al flow e al beat utilizzato. La traccia in questione è “8am in Charlotte” e non è la prima ad avere un titolo di questo tipo; nei suoi album precedenti c’è stato sempre un brano di questo genere e, spesso, sono risultati tra i migliori del disco, questo in particolare contiene all’interno una barra riferita a Youngboy Never Broke Again, artista originario della Louisiana, il quale, nell’album “Richest Opp”, più precisamente nel brano “Fuck The Industry Pt. 2” (chiaro riferimento a “No Friends In The Industry” presente in Certified Lover Boy di Drake) dissa il rapper di Toronto dicendo che – sostanzialmente – Drake non sia mai stato capace di fare pezzi insieme a lui e quindi sia diventato automaticamente suo nemico.

Questo affronto è stato preso molto sul serio dall’artista canadese che ha risposto proprio in questo pezzo in particolare in una barra dicendo: “You young boys take some of that money and set it aside Talked to Drake ‘cross FaceTime, he wasn’t feelin’ me Told me that he fuck with Durk, damn, that shit gettin’ to me Told me that he like the shit I’m doin’, but can’t do shit with me So when we cross our ways, fuck what you say, bitch, you my enemy Not havin’ enough to pay your tax is a federal crime You ni***s obsessed with me, and it’s not on no hetero vibe Handle beef so quiet, you think that I’m lettin’ it slide Next thing you know, we tip-toein’ past enemy lines Diss me so long ago, we making your memories fly Conspiracy theories start floatin’ ‘round like the Kennedy guy I’ll prolly hold a grudge against you guys ‘til I’m seventy-five”

In pratica Drake risponde in maniera molto schietta e diretta dicendo di non essersi scordato di questo diss nei suoi confronti criticando il patrimonio di Youngboy, e dicendo che queste cose lo faranno restare in hype fino a quando sarà vecchio.

Questo, secondo il mio parere personale ed anche secondo diverse critiche, rimane il pezzo più emblematico che si inserisce di fatto tra i “masterpieces” dell’artista del quale consiglio vivamente l’ascolto insieme a tutto il progetto che, al di là delle varie critiche, è un album valido per gli amanti di questo mood.