MHD condannato, 12 anni per omicidio al creatore dell’afrotrap
Il rapper francese MHD condannato a 12 anni di reclusione per omicidio, ma rimangono alcuni dubbi: è stato incastrato?
Nella giornata di sabato, 23 settembre, il rapper francese MHD è stato condannato a 12 anni di reclusione per il suo coinvolgimento in un brutale attacco avvenuto nel 2018, che ha portato alla morte di un giovane di 23 anni, Loic K. La sentenza è stata emessa dalla corte di Parigi, come riportato dal The Guardian.
MHD, pioniere dell’afrotrap
MHD, il cui vero nome è Mohamed Sylla, è considerato un pioniere dell’afro-trap, un genere musicale che ha contribuito a definire e a lanciare in tutto il mondo.
Nel 2017, MHD aveva dichiarato al The Guardian di essere uno dei pochi rapper francesi a non prendere spunto dall’hip-hop americano. Perchè preferiva guardare alla musica delle terre d’origine dei suoi genitori: il Senegal e la Guyana.
“Avevo ascoltato rapper francesi che inserivano nei loro testi parole in inglese perché erano ispirati dai rapper americani”, aveva detto alla testata “Ho fatto l’opposto. Ho pensato: ‘Aspetta un attimo, conosco meglio l’Africa’. Così ho deciso di utilizzare parole della mia lingua e questo ha portato a brani come ‘Ngatie Abedi’ o ‘A Kele N’ta’”.
L’accusa e la condanna del rapper
Secondo l’accusa, MHD avrebbe utilizzato la sua Mercedes per speronare l’auto della vittima, poi l’avrebbe picchiata e accoltellata nel 10° arrondissement di Parigi. Secondo gli inquirenti, l’omicidio si è consumato come parte di una rivalità tra bande, anche se non è ancora chiaro quali bande siano coinvolte.
MHD era stato inizialmente arrestato nel 2019 per il suo coinvolgimento nell’omicidio ed è in prigione da allora. Nel marzo 2020, la richiesta del suo avvocato di scarcerazione a causa di un test positivo al COVID-19, era stata respinta.
Il rapper è stato incastrato?
Nonostante MHD abbia negato di essere presente sul luogo dell’omicidio, alcuni testimoni avrebbero identificato la Mercedes del rapper e un uomo con indosso gli stessi vestiti. In seguito, la Mercedes è stata trovata incendiata poco dopo l’omicidio, il che ha fatto supporre agli inquirenti che ci fosse stato un tentativo di depistaggio.
Il rapper ha dichiarato in tribunale “Dall’inizio, ho sempre sostenuto la mia innocenza in questo caso e continuerò a farlo”. Ha anche affermato che il caso contro di lui si basava su nient’altro che voci e ha l’intenzione di appellare la sentenza.
Cinque dei suoi co-imputati sono stati condannati a pene detentive che variano da 10 a 18 anni per il loro ruolo nell’omicidio. Altri tre uomini, anch’essi co-imputati nel caso, sono stati assolti.
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