Pusha T bersagliato dai bot: c’è Drake dietro il cyberattack?
Pusha T sotto attacco di bot: si pensa alla vecchia faida con Drake sui social media
Nell’era digitale, le rivalità nel mondo del rap non si limitano più solo alle liriche delle canzoni ma si estendono anche al mondo dei social media. L’ultimo episodio di questa saga coinvolge Pusha T, il celebre rapper della Virginia, che è stato nuovamente bersagliato da una serie di attacchi bot sui social media. E questa volta, i fan stanno puntando il dito proprio contro il suo più grande avversario: Drake.
È accaduto sabato scorso (26 agosto) quando una serie di tweet sono stati pubblicati su Twitter. I bot in questione si riferiscono al liricista della Virginia in modo molto dispregiativo, affermando che lui sia coinvolto in attività piuttosto inquietanti (che vanno dalla truffa alla pedofilia).
Per alcuni è probabile il coinvolgimento di Drake
Incredibilmente, uno dei tweet addirittura includeva l’hashtag del prossimo album di Drake, “For All The Dogs in it”, facendo sospettare che ci fosse un coinvolgimento diretto dell’artista canadese. Mentre alcuni di questi tweet sembrano casuali, alcuni erano retweet di post pubblicati da Pop Crave, un noto account legato al mondo della musica pop. Non è passato molto tempo prima che alcuni fan iniziassero a speculare che dietro questo attacco cibernetico potesse esserci proprio il 6God. “Drake deve essere uno dei peggiori rapper se ha bisogno di bot che cercano di dissare Pusha T per lui”, ha scritto un utente, mentre un altro ha aggiunto: “I bot contro Pusha T sono strani, Drake, non è affatto divertente.”
Questa non è la prima volta che King Push deve affrontare attacchi di bot su Twitter. Già lo scorso luglio, il rapper dei Clipse è rimasto vittima di un attacco di bot su twitter. I tweet, perlopiù retweet di un post fatto da RapTV, menzionavano tutti in modo dispregiativo l’artista della Virginia. Ciò che ha destato sospetti è che tutti gli account Twitter coinvolti contenevano solo poche lettere seguite da una serie di numeri, un chiaro segnale, secondo gli esperti, di account “bot”.
La faida tra Drake e Pusha T
La faida tra Drake e Pusha T ha radici profonde, risalenti addirittura al 2006, quando Lil Wayne era in contrasto con i Clipse. In quel momento, Malice dei Clipse aveva lanciato il primo attacco quando vide Lil Wayne indossare abbigliamento Bape sulla copertina di una rivista. Da quel momento in avanti, le provocazioni reciproche tra i due gruppi si sono susseguite per alcuni anni, con Drake che si inserisce ufficialmente nel conflitto nel 2011. Quando l’artista di Young Money ha rilasciato “Dreams Money Can Buy” quell’anno, King Push ha risposto con la freestyle “Don’t Fuck With Me” sulla stessa base musicale, dando inizio a un botta e risposta intenso tra i due.
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La storia di ”The Story Of Adidon”
Negli anni successivi, i due rapper si sono scambiati diss nelle loro canzoni, fino a quando Drake ha pubblicato “Duppy Freestyle” nel 2018, in risposta a “Infrared” di Pusha T. Solo quattro giorni dopo la pubblicazione di “Duppy Freestyle”, Pusha T ha reagito con “The Story of Adidon”, una traccia diss considerata una delle più feroci di sempre. In essa, Pusha T accusava Drake di nascondere l’esistenza del suo figlio Adonis, notizia che non era ancora stata resa pubblica, e lo attaccava ulteriormente sulla base di “The Story of O.J.” di JAY-Z. Secondo Pusha, la sua fonte era Noah “40” Shebib, produttore di lunga data di Drake.
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