Il Rap ha battuto il Pop
Articolo di Alessandra Testori
18.02.2019
Qualche anno fa nessuno avrebbe immaginato che al bar, mentre beviamo il caffè, dalla radio sarebbe uscito l’ultimo singolo di Future. Oltre ad aver incentivato la frequentazione delle caffetterie, la diffusione dell’hiphop -in tutte le sue sfumature- nei grandi palinsesti è stata una sorprendente tendenza cominciata più o meno tre anni fa. Infatti, con buona pace dei fan di Justin Bieber, il 2017 è stato l’anno in cui il rap ha ufficialmente battuto il pop. Sul Report di quell’anno di Nielsen Music, infatti, si legge che “per la prima volta, l’R&B/Hiphop è diventato il genere musicale più consumato a luglio e ha mantenuto la posizione per il resto dell’anno”.
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Tuttavia, la rivalsa del rap non è stata accolta proprio entusiasticamente dal mondo pop. Abbiamo già affrontato la questione degli ostacoli posti al genere e, in generale, agli artisti hiphop, con la vittoria di Tyler, The Creator ai GRAMMY Awards di quest’anno —una vittoria controversa, dal momento che ha conquistato la categoria “Miglior album rap” con un album non rap. Un tema così vasto, però, necessita di costanti approfondimenti che monitorino la situazione e tentino di comprenderne le dinamiche.
Nell’ultima puntata di SCOPERTE, il nostro programma del venerdì che analizza le fresh news della settimana, parlando delle affermazioni di Billie Eilish, la nostra esperta di tendenze teen Chiara Colasanti ha individuato un punto centrale: negli ultimi anni il pop si è visto strappare dalle mani lo scettro del genere più ascoltato proprio dal rap. Tra ghettizzazione di dischi eclettici e avventate dichiarazioni diffamatorie, il risentimento con cui il mondo pop guarda verso il cugino di periferia è evidente in innumerevoli contesti. Eppure un giorno dovrà rassegnarsi alla seconda posizione, sempre che non intenda collaborare e dare vita ad un nuovo colossale genere che mischi rap e pop. Future e Bieber. Praticamente Drake.
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