10 anni in 5 tracce – Achille Lauro, coprire le strade di glitter
Articolo di Alessandra Testori
31.12.2019
Rinchiudere Achille Lauro nei limiti della definizione di “rapper” sarebbe impensabile oggi ma, riflettendoci bene, sarebbe sempre stato un errore.
Ai tempi di Barabba Mixtape il suo modo di fare rap si discostava già di molto dall’ortodossia hiphop comunemente diffusa e, per certi versi, aveva già un retrogusto trap. Ma, da allora, il ”Chicco” ha vivacemente contaminato le sue tracce immergendole nell’universo sonoro dell’elettronica, vestendole con la ribellione del rock and roll e, alla fine, cospargendole di brillantini pop.
Vediamo i diversi ”outfit musicali” indossati da Achille nell’arco di questo decennio.
5. Santana
Traccia uscita nel 2012 con “Barabba Mixtape”, inclusa nel primo disco ufficiale due anni più tardi, “Santana” contiene tutti gli elementi della prima fase musicale di Achille. Un po’ underground, un po’ gangsta, dal nichilismo quasi emotrap (nonostante il sottogenere non si fosse ancora diffuso), il suo resoconto della criminalità e del disagio urbano è un dramma dai colori vivaci che supera il modello hiphop dietro ogni prospettiva.
4. Wow
Un disco rap può considerarsi completo solo nel momento in cui riesce a combinare le dinamiche sociali con l’interiorità dell’artista. Per questo il 2015 è forse l’anno in cui Lauro raggiunge il momento più intenso della sua musica, quando nella cornice di crisi sociale inserisce perfettamente la propria riflessione esistenziale.
3. Thoiry RMX
“Pour l’amour” è un disco totalmente sperimentale, con tracce dalle influenze varie: house, latino, folk, fino all’invenzione della samba trap, di cui “Thoiry” (con la delirante parata del video ufficiale) tocca il punto più estremo.
2. Rolls Royce
Una svolta rock’n’roll che, arricchendo lo stile con l’influenza nostalgica di chi ha fatto la storia della musica, compensa la semplificazione lirica.
1. 1990
Il singolo è solo un assaggio del prossimo disco, ma una cosa è certa: Achille non ha nessuna intenzione di limitarsi ad appartenere a un genere definito — non solo in ambito musicale.
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